In garage

Come restaurare un portapacchi

In questa nuova guida vi spiegherò come restaurare un portapacchi per la Vespa; nello specifico un portapacchi anteriore ma vale lo stesso per uno posteriore. Il mio portapacchi è di tipo verniciato quindi per uno cromato la procedura è diversa.




Smontaggio portapacchiSmontaggio del portapacchi

Abbiamo davanti a noi un portapacchi vecchio, rugginoso, magari anche leggermente piegato. Dobbiamo verificare approfonditamente lo stato dell’oggetto per valutare prima di tutto se è recuperabile e poi per farci un’idea dei lavori da farci.

Procediamo ora allo smontaggio del portapacchi valutando ogni singola staffa e molla del portapacchi; dobbiamo essere al 100% sicuri che la ruggine non sia passante ma solo superficiale, ne va della nostra sicurezza.

In ogni caso i dadi di regolazione delle staffe ed i gommini di protezione vanno cambiati; cerchiamo di preservare il più possibile le gomme di appoggio allo scudo della Vespa (se il portapacchi è anteriore) perché sono quasi introvabili.

Lista della spesa

Con il portapacchi ridotto in pezzi, possiamo ora stilare una lista della spesa per i materiali che ci servono.

Di norma per restaurare un portapacchi serve: della carta abrasiva di almeno due gradazioni diverse (una a grana grossa ed una a grana fine), una spugnetta d’acciaio (quella per le stoviglie), una latta di prodotto convertitore di ruggine (qui il link per trovarlo), una bomboletta di primer antiruggine, un paio di bombolette di vernice ed una bomboletta di trasparente lucido.

Questi sono tutti prodotti che si trovano in qualsiasi negozio per il fai-da-te.

verniciatura portapacchiPreparazione alla verniciatura

Iniziamo a preparare i vari pezzi alla verniciatura; prendiamo un pezzo di carta abrasiva a grana grossa e iniziamo a carteggiare i pezzi cercando di arrivare in tutti i punti, anche quelli più nascosti e difficili da raggiungere. Facendo ciò si toglie il grosso sia della ruggine superficiale sia della vernice vecchia, per poi pulire completamente con la carta abrasiva a grana più fine.

Le molle ed il perno centrale di collegamento tra la parte fissa e quella “basculante” del portapacchi, di solito sono elementi di acciaio lucido, quindi è necessario spazzolarli con la spugnetta di acciaio per togliere l’ossido dalla loro superfice.

Una volta portati i pezzi “a ferro”, dobbiamo passare al convertitore di ruggine; infatti sulla superfice c’è sempre il rischio che rimangano delle microscopiche particelle di ruggine che poi si andrebbero, inevitabilmente, ad espandere al di sotto della vernice. Con un pennello pulito iniziamo a passare la soluzione liquida su tutti i pezzi e poi la lasciamo agire ed asciugare per una mezz’ora abbondante; ci accorgeremo che il prodotto “lavora” in quanto tutta la superfice diventerà molto scura quasi nera. Fatto ciò si deve ripetere il procedimento per altre due volte.

La verniciatura

Siamo pronti ad affrontare la parte finale del nostro restauro: la verniciatura.

Prendiamo la bomboletta del primer antiruggine ed iniziamo a dare la prima mano sugli elementi del portapacchi, cercando di andare a cercare tutti i punti “difficili”; lasciamo asciugare e diamo una seconda ed infine una terza mano.

Ora prendiamo la nostra bomboletta di vernice e, come per il fondo, diamo una prima mano e facciamo asciugare; successivamente una seconda ed una terza mano.

Completiamo l’opera con altre tre passate di lucido trasparente così da dare una protezione in più al portapacchi e soprattutto un “tocco lucido”.




Portapacchi anterioreMontaggio e rifiniture

Con i passaggi inversi dello smontaggio, rimontiamo il nostro portapacchi facendo ovviamente attenzione alla nuovissima verniciatura; un tocco in più è ingrassare i leveraggi per preservare le parti in movimento che ovviamente non sono accoppiati con dei cuscinetti in gomma.

Una volta rimontato il tutto, se parliamo di un portapacchi anteriore, ci possiamo concentrare con i nuovi gommini di protezione; ci servono due tipologie diverse di gommini: una per le staffe laterali e una per le staffe superiori. Questi gommini possono essere ricavati da tubi in gomma per l’acqua, tagliandone una piccola sezione e con un po’ di pazienza adattare il tutto al portapacchi.

Per un eccesso di previdenza è possibile mettere dei feltri (quelli che si usano per le gambe delle sedie) all’interno della gomma in appoggio allo scudo così da preservare la verniciatura della Vespa da eventuali segni della gomma dati dalle vibrazioni.

Pronti a caricare di tutto!

Qua si conclude la mia guida per restaurare un portapacchi; ora siamo pronti a viaggiare in Vespa portando con noi tutto il necessario per un viaggio impegnativo!

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Matteo Becuzzi

Ciao, sono un ragazzo di 27 anni con una passione sfrenata per i motori, in particolare per la Vespa, mia compagna di avventure dal 2012. Ho anche un debole per la Ferrari, ma questa è un'altra storia...